VILLA FOSCARI, UN EDIFICIO ANTICO DIVISO TRA DETTI E VERITA'
Aggiornamento: 22 ott 2022

Vi presento Villa Foscari, conosciuta anche con il soprannome di “La Malcontenta”. Si tratta di una storica dimora, situata lungo la Riviera del Brenta, un’area urbana della città metropolitana di Venezia che si estende lungo le rive del Naviglio del Brenta e che collega le due città, Padova e Venezia.
Perché si chiama "La Malcontenta"?
Villa Foscari è tra le numerose ville costruite dal famoso architetto Andrea Palladio attorno al 1559 circa, per volontà di due fratelli di una famiglia patrizia veneziana.
La leggenda narra che all’epoca in questa residenza abitasse una nobildonna, Elisabetta Dolfin, appartenente alla famiglia Cornaro, che fu rinchiusa all’interno di queste mura, per i suoi ultimi 30 anni di vita, a causa del suo stile di vita privo di freni e colmo di svaghi.
Questa dama fu costretta a vivere rinchiusa senza mai poter uscire, nemmeno in giardino e senza mai nessuno che potesse visitarla, nemmeno affacciata alle finestre.
Il giardino della villa, era così malconcio e pieno di erbacce che ci si domandava come avesse potuto vivere in condizioni simili, abbandonata da tutti, per così tanto tempo fino alla sua morte. Ancora oggi la sua sopravvivenza è inspiegata ma non il suo nome, La Malcontenta, riferito proprio alla povera dama.
PERCHE' IL NOME “MALCONTENTA”?
Elisabetta Dolfin si sposò con Nicolò Foscari (ecco perché il nome originario della dimora è proprio “Villa Foscari”) nel 1555; purtroppo fu un matrimonio molto infelice, a causa dell’infedeltà della donna stessa.
Nonostante lei, agli occhi del marito, si sia sempre dichiarata innocente ma soprattutto molto devota, lui per ritorsione la rinchiuse tra queste mura.
Questa reclusione portò la donna ad uno stato di depressione e tristezza tale da essere stata soprannominata, dai veneziani stessi, “La Malcontenta”, da cui deriva poi il soprannome della Villa.

La storia del fantasma
Si narra che ancora oggi, tra le mura della dimora, il fantasma della donna sia stato visto aggirarsi tra le stanze della villa, ma soprattutto nel giardino; in particolar modo se ci si trova nei paraggi la si può notare affacciarsi dalle finestre.
Che sembianze ha la dama?
Alla vista, il fantasma della Malcontenta, apparirebbe come una bella donna dalla pelle chiara e dai capelli rossi, vestita con un lungo abito raffinato bianco (ad alcuni sembra nero).
Viso molto cupo e triste, delineato da lacrime che scendono.
DICERIE POPOLARI: Parecchi sono stati gli
avvistamenti e chi ha avuto l’occasione di fare questo incontro racconta che in alcuni casi la figura della donna è così ben evidente che sembrerebbe quasi una persona vera /reale con il viso triste coperto di lacrime, come se stesse cercando ancora disperatamente una via d’uscita per scappare.
Si dice che il fantasma della “Malcontenta” abbia probabilmente ispirato il personaggio
“Mirtilla Malcontenta” nel romanzo di Harry Potter; tu lo sapevi?

ALTRE POSSIBILI INTERPRETAZIONI SUL NOME “LA MALCONTENTA”
Oltre a questa supposizione che ti ho raccontato, ci sono in realtà anche altri pensieri riguardo il soprannome di questa dimora.
La prima è legata al nome del paese in cui si trova la residenza, Malcontenta per l’appunto, località situata nella città metropolitana di Venezia e frazione del comune di Mira.
L’altra interpretazione è legata all’espressione “Mal contenuta”, che deriva dal fatto che quando gli argini del fiume Brenta non riescono più a contenersi, straripano, provocando forti inondamenti.
DICERIE POPOLARI TRA FANTASIA E REALTA'
Le dicerie popolari sono le credenze e le superstizioni che fanno parte della cultura contadina. Molto spesso venivano raccontate per spaventare o per insegnare una morale. Che siano inventante o che vengano effettivamente da una piccola fonte di verità non ci è dato saperlo. Quello che sappiamo è che sono storie tramandate a voce ed è divertente sentire le varie sfumature di tutti i racconti che risultano non essere mai uguali l'una all'altra.
Dalle vostre parti esistono delle leggende metropolitane?
Vi aspettiamo nei commenti.