TUTTE LE CURIOSITA' SU GIOTTO E LA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI
Aggiornamento: 31 dic 2022

Conoscete la Cappella degli Scrovegni?
Al suo interno infatti si trovano alcune delle opere più famose realizzate dall’artista Giotto.
Prima di parlare della Cappella però conosciamo la Famiglia degli Scrovegni.
FAMIGLIA SCROVEGNI: CURIOSITA’
Nella seconda metà del Duecento, la città di Padova stava vivendo un periodo molto prosperoso, sia a livello politico, militare e diplomatico tanto che estese il suo dominio ai paesi vicini come Vicenza, Bassano, Rovigo e molti altri.
Alla fine del secolo era diventata così potente da essere considerata il naturale presidio contro le minacce di espansionismo che provenivano dai signori come gli Scaligeri di Verona o i Visconti di Milano; non solo, anche culturalmente Padova era tra le prime, grazie alla sua università, una delle più ricercate in Europa.
Una delle conseguenze di tutto questo potere fu anche l’aumento del flusso di denaro, che permise a molti di arricchirsi.
A farsi spazio in quest’ultimo periodo ci fu la famiglia degli Scrovegni, una nobile famiglia padovana che in realtà raggiunse il suo massimo livello solo in epoca tarda grazie alle attività di prestito portate avanti da Rinaldo degli Scrovegni, colui che commissionò a Giotto, insieme a suo figlio Enrico che si dice fosse l’uomo più ricco di Padova, la Cappella degli Scrovegni.
STORIA E MISTERI SULLA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI
Visitata ogni anno da tantissimi turisti provenienti da diverse parti del mondo, la Cappella degli Scrovegni è uno dei luoghi più importanti da visitare se si fa tappa in Veneto.
Realizzata tra il 1303 e i 1305, è intitolata a Santa Maria della Carità e conosciuta in tutto il mondo per lo straordinario lavoro che Giotto realizzò, su commissione di Enrico degli Scrovegni.
Quest’ultimo infatti, per la realizzazione degli affreschi all’interno della Cappella, affidò il compito al pittore e architetto toscano, che in soli due anni diede forma al famosissimo ciclo pittorico.

Al momento della realizzazione delle opere, si narra che Giotto chiamò una squadra di una quarantina di lavoratori, impiegandoci circa 625 giornate per realizzare il tutto.
Una particolarità interessante è che gli affreschi, negli anni, fecero da modello a tutti quelli realizzati successivamente. Un esempio lo è per l’appunto Il Giudizio Universale, modello di riferimento per tutti i giudizi universali dipinti negli anni a seguire, tra cui anche quello all’interno della Cappella Sistina, realizzato da Michelangelo.
Giotto, in queste sue opere, adottò delle tecniche fino a quel momento sconosciute, come quella della prospettiva; come anche per la pittura “ad olio”. Solo nel 1344 venne realizzato il primo affresco seguendo questa tecnica ma Giotto, ancora nel 1305, dimostrò di essere molto perspicace che utilizzò questo metodo di pittura ben 39 anni prima, tecnica visibile nell’affresco del Battesimo di Cristo, nello specifico nella Colomba che rappresenta lo Spirito Santo.

IL CICLO DEGLI AFFRESCHI
La Cappella degli Scrovegni è un parallelepipedo rettangolo, costituito da 2 pareti, da una facciata e da una controfacciata. Nelle 2 pareti e nella facciata si svolge il ciclo di affreschi dipinti da Giotto, in cui vengono narrati una serie di episodi, tra cui:
- le storie di Gioacchino e Anna
- le storie di Maria e di Gesù
- le storie di Cristo
Queste 3 storie sono narrate in riquadri che si succedono in 3 fasce secondo un ordine ben preciso, dall’alto in basso e da una parete all’altra.

Non solo, si possono anche trovare poi la storia della Salvezza divisa però in due racconti: le Storie della Vita della Vergine e di Cristo realizzate lungo le navate e sull’arco trionfale; il secondo affresco racconta invece i Vizi e le Virtù dipinti nelle pareti maggiori della Cappella.
Il tutto si conclude nella controfacciata, in cui si trova il capolavoro d’arte più apprezzato tra tutti quelli realizzati dall’artista stesso, il maestoso Giudizio Universale.
UNA CAPPELLA STUDIATA A REGOLA DI SCIENZA
Abbiamo parlato di tecniche di pittura che Giotto utilizzò nonostante non fossero state ancora scoperte.
Ma un altro dettaglio che salta all’occhio è che tutti gli affreschi siano stati realizzati in modo asimmetrico, con lo scopo di far entrare la luce differentemente in base alla stagione corrente.
Non solo: in base ad uno studio effettuato dallo studioso tedesco Hans Michael Thomas si è scoperto che su alcune finestre sono stati realizzati dei piccoli fori non a caso; questi ultimi hanno l’obiettivo di illuminare delle parti specifiche di tutta l’opera presente all’interno della Cappella.
Si tratta di semplici ma geniali giochi di luce che sono collegati principalmente a tutte le festività dedicate alla Madonna.
Ad eccezione di uno, dedicato al giorno di Natale, in cui si può notare come la luce entri dalla porta d’entrata ed effettua un giro fino ad arrivare ad illuminare l’altare, che non a caso simboleggia la nascita.
Non solo però, anche il 25 marzo – giorno in cui si festeggia l’Annunciazione – e l’8 settembre, giorno della
nascita di Maria, il suo volto viene illuminato grazie a dei fori presenti nella Cappella.

INFO UTILI PER LA TUA VISITA ALLA CAPPELLA
E’ possibile far visita alla Cappella ogni giorno della settimana, festivi compresi, con eccezione solo del lunedì. La visita dura all’incirca una mezz’oretta. Prima di iniziare però è necessario, una volta entrati, sostare all’interno di stanza per qualche minuto, per permettere al microclima di stabilizzarsi all’interno della Cappella; questo per una questione di conservazione ottimale delle opere.
Passati quei pochi minuti, è possibile iniziare l’intero giro.
C’è inoltre la possibilità di scegliere tra visita guidata, accompagnati da un esperto, oppure in autonomia; in ogni caso consiglio sempre di prenotare prima per evitare di recarsi nel luogo e non trovare disponibilità.
Sei mai stato a visitare la Cappella degli Scrovegni? Quali posti ti piacciono di più di Padova? Scrivilo nei commenti e iscriviti per non perderti tutti i nostri articoli.